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Un Paese immaginario è appena uscito da una guerra lunga e sanguinosa, nel corso della quale eserciti e milizie irregolari hanno addestrato bande di bambini soldato - vittime di un sistema di violenza e ferocia che ha fatto di loro dei "piccoli diavoli" - a compiere truci e crudeli azioni in seno alla popolazione civile per diffondervi il terrore. Uno di loro, Sergio, ormai senza casa e senza famiglia, vaga per il Paese in una sorta di solitaria fuga dall'atrocità, e sembra trovare pace in un piccolo centro di montagna, dove la giovane proprietaria di una fornace, Angela, che è mossa da una caparbio desiderio di riscatto e giustizia dagli orrori della guerra, gli offre un lavoro. Tra i due si stabilisce a poco a poco un rapporto di reciproca attrazione e ammirazione, ma nelle ambiguità della ricostruzione post-bellica - fra traffici d'armi, ex miliziani a piede libero e vecchi e nuovi profittatori - il passato torna a bussare con forza alla porta, e Sergio dovrà intraprendere un percorso doloroso e fare i conti con le responsabilità del passato. "La rosa sepolta" - il titolo è ispirato a una poesia di Franco Fortini del 1946 - è un esordio narrativo basato su di un lungo lavoro di documentazione che riesce a mettere in luce una realtà drammatica e oscura. Il volume è corredato dal dossier "Ancora troppi bambini soldato nel mondo", a cura dell'ONG COOPI- Cooperazione Internazionale.